Privacy Policy

Chi siamo

L’indirizzo del nostro sito web è: https://www.archra.com

Quali dati personali raccogliamo e perché li raccogliamo

Non collezioniamo altri dati all’infuori del tuo nome e della tua email, che NON useremo per mandarti messaggi pubblicitari o newsletter; li useremo solamente per rispondere ad una richiesta di contatto, e per comunicazioni inerenti la nostra attività lavorativa.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all’indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam.

Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l’approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media

Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web.

Modulo di contatto

Abbiamo incluso un modulo di contatto nel nostro footer, dove si possono inserire solamente nome, email e messaggio testuale. SOLO in caso di inserimento della tua email e compilazione del campo del nome e del messaggio ti invieremo una risposta.

Cookie

Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno.

Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser.

Quando effettui l’accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni “Ricordami”, il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi.

Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l’ID dell’articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno.

Cookie Policy

Contenuto incorporato da altri siti web

Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l’altro sito web.

Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l’interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web.

Analytics

Per il momento il nostro sito non utilizza alcun sistema di monitoraggio o tracciamento degli utenti o delle loro azioni.

Con chi condividiamo i tuoi dati

I tuoi dati non sono condivisi con nessun altro oltre ad archra.com. Non possono essere venduti o ceduti, e saranno usati solamente per comunicazioni inerenti l’attività lavorativa.

Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati

Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione.

Per gli utenti che si registrano sul nostro sito web (se presenti), memorizziamo anche le informazioni personali che forniscono nel loro profilo utente. Tutti gli utenti possono vedere, modificare o cancellare le loro informazioni personali in qualsiasi momento (eccetto il loro nome utente che non possono cambiare). Gli amministratori del sito web possono anche vedere e modificare queste informazioni.

Quali diritti hai sui tuoi dati

Se hai un account su questo sito, o hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere la cancellazione di tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza.

Dove spediamo i tuoi dati

I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam.

Le tue informazioni di contatto

Non sono e mai saranno visibili  a soggetti esterni al sito.

error: Il contenuto é protetto dai diritti.

EduDesNet

L’architettura e il design da soli, anche se guidati da uno studio e un approfondimento appassionato nell’ambito degli spazi educativi, faticano a rispondere a tutte le esigenze che portano ad una buona progettazione, per una nuova scuola serve un approccio interdisciplinare.

Lo studio archra ha scelto come fondamento del percorso progettuale di tutto ciò che forma il nuovo universo educativo, un approccio multidisciplinare.

E’ indispensabile la contaminazione costruttiva tra architetti e pedagogisti, tra architetti e ricercatori, tra architetti e maestri, tra architetti e psicologi.

D’altro canto lo studio coltiva anche relazioni sinergiche con artigiani e aziende per la produzione in serie o custom degli arredi fulcro della progettazione spaziale per l’educazione.

EduDesNet diventa un organismo progettuale, un network in cui tutte le conoscenze e gli ambiti della ricerca convergono nell’operato progettuale dello studio di architettura per una progettazione trasversale, colta e consapevole.

La nostra missione e pensare ad una scuola che deve essere inclusiva, tollerante, multietnica, curiosa, innovativa. Una scuola che deve essere calda, accogliente, bella e invitante. Una scuola che deve essere verde e naturale. Una scuola che deve integrarsi nell’ambiente che la circonda, essere permeabile e fondersi con le persone che la circondano, che la frequentano e che la vivono. La scuola deve essere spazio fluido, vivo e vissuto, a tutti gli effetti un centro culturale e civico.

TRE LIVELLI PROGETTUALI

La progettazione dello studio archra, affiancato dalle specializzate collaborazioni che formano EduDesNet spazia dall’ideazione di oggetti per l’apprendimento che possano essere utili ai nuovi modelli educativi come il Senza Zaino, al design di arredi flessibili e innovativi fulcro dell’insegnamento di modelli educativi come la Flipped Classroom, alla definizione di spazi educativi nei quali possano esprimersi modellli come per esempio il Dada. Alla fine, ma non da ultima, la reinterpretazione di plessi scolastici esistenti per traghettarli verso l’accoglienza di una nuova scuola, o la progettazione di nuovi plessi scolastici.

1

L’arredo per l’apprendimento

Tutti i metodi educativi innovativi rifiutano il paradigma banco – sedia come elemento unico di caratterizzazione dello spazio educativo. Tale tipologia di arredo, resasi necessaria in un contesto di alfabetizzazione di fine ottocento, risulta del tutto anacronistica in uno spazio di apprendimento del nuovo millennio.

L’arredo per gli ambienti educativi innovativi non si può sintetizzare in un mobile, ma deve essere “mobile”. Dev’essere flessibile e sufficientemente leggero da poter essere nomade nello spazio, per poter essere impiegato attività didattiche diversificate. Componibile, ad esempio a formare uno spazio agorà per ascoltare, apprendere e esplorare. Una panca morbida per rilassarsi e riflettere in uno spazio informale. Impilabile, per formare una piccola gradinata per l’audience di uno spettacolino teatrale nello spazio di gruppo oppure per scomparire lasciando lo spazio libero per attività a terra.

2

Lo spazio educativo

Lo spazio è il terzo educatore. Questa definizione del tutto originale di Loris Malaguzzi è un faro per chi si approccia alla progettazione di ambienti educativi. Ma da qui parte un infinito di possibilità e di diramazioni, come nell’albero immaginato da Bruno Munari.

Lo spazio quando diviene uno scenario flessibile e modellabile, favorisce l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo dei bambini e dei ragazzi in un divenire dinamico di atmosfere.

Uno spazio definito e allo stesso tempo indefinito, completo e incompleto.

Il concetto di “non finito”, conferma Beate Weyland, è fondamentale nell’ideazione degli spazi educativi, cosicché i bambini e gli insegnanti siano veramente i protagonisti.

L’attenzione ai materiali, ai colori, alle finiture e alle superfici, elementi che esprimano in ogni dettaglio una attenzione verso il benessere ambientale e un comfort multi sensoriale: visivo, olfattivo, acustico e tattile. Tutto il corpo deve essere coinvolto nel percorso educativo.

3

L’organismo Scuola

L’Italia è il paese con il patrimonio di edilizia scolastica più obsoleto in Europa e al contempo è la nazione che ha a disposizione meno fondi in Europa per l’edilizia scolastica. Per questo motivo, prima ancora di pensare a nuove scuole, la nostra mission è il recupero delle scuole esistenti, per promuovere una trasformazione soft che possa ammorbidire la rigidità degli spazi.

Come emerso dagli innumerevoli confronti, discussioni, riunioni con i dirigenti, tecnologi e ricercatori di INDIRE, il compito della Pubblica Amministrazione e dei dirigenti scolastici nei confronti della popolazione scolastica, non si esaurisce con la messa in sicurezza sismica degli edifici, migliorando la qualità energetica e riducendo i consumi.

La scuola dev’essere “shakerata” dalle fondamenta e un po’ sconvolta per poter intraprendere nuove rotte.

Per questo proponiamo una progettazione che giunga a spalancare pareti interne per mettere in comunicazione ambienti che prima erano rigidi e fissi, sciogliere i confini aprendo nuove prospettive sullo spazio esterno, portando la natura all’interno e la didattica all’esterno.

Ed infine progettare nuove scuole. Senza limiti mentali poter conformare nello spazio nuovi volumi e superfici. Utilizzare materiali antichi o innovativi. Disegnare percezioni grazie a luci e ombre. Concretizzare in nuove proposte la contaminazione costruttiva tra architettura, pedagogia, design, insegnamento, psicologia, apprendimento.

I metodi educativi che vanno oltre il metodo frontale, da Maria Montessori a Marco Orsi, vedono una scuola che è parte di una comunità, dove la scuola è pensata come “civic center”, un centro dove si rinnovi il senso civico e sociale della comunità, dove le persone, i quartieri e le città, possano soffermarsi, confrontarsi, pensare e migliorarsi.

È tempo che la scuola non rappresenti più una antica e rigida zavorra allo sviluppo creativo del bambino che, a differenza di noi adulti, non ha uno ma cento linguaggi per esprimersi. Nel contesto di una società in rapidissima evoluzione, è necessario creare i presupposti anche ambientali affinché la scuola divenga dinamica, permeabile e interessante, un atelier per la crescita.

La Scuola dopo l’emergenza COVID19

Ci piace già guardare al dopo, perché il dopo è cominciato già prima dell’emergenza.

Dobbiamo ripensare insieme ai pedagogisti ad una scuola che debba essere in grado di rinnovarsi ancor prima di aver raggiunto un effettivo e dichiarato rinnovamento.

Le scuole dovranno diventare ancora più aperte e interconnesse. Sarà necessario affiancare alla didattica a distanza, una sperimentazione in laboratorio. La scuola dovrà diventare sempre più un insieme di atelier che riduca l’affollamento e stimoli le attitudini.

La scuola si dovrà fare anche all’aperto, nei parchi e le scuole dovranno fare squadra come effettivi centri civici pulsanti di cultura e apprendimento.

Tutte le novità che saremo obbligati ad inserire per l’emergenza, dovranno entrare a far parte di un sistema scuola sempre più dinamico e stimolante.

l’emergenza dovrà diventare tendenza    Marco Canazza

Noi siamo già pronti.

Bibliografia e ricerca

Gino Aldi, Gaia Camilla Belvedere, Antonella Coccagna, Lorenzo Locatelli, Sabino Pavone, "Un’altra scuola è possibile", Milano, Edizioni Enea, (2013)
Iselda Barghini per il Gruppo promotore Rete Nazionale Senza Zaino per una Scuola Comunità, "Linee guida per gli spazi e gli arredi nelle scuole dell'infanzia e primarie aderenti alla rete nazionale", Napoli, Tecnodid Editrice, (2015)
Giovanni Biondi, Samuele Borri, Leonardo Tosi (Curatori), "Dall'aula all'ambiente di apprendimento", Firenze, Edizioni Altralinea, (2016)
Samuele Borri (a cura di), "Spazi educativi e architetture scolastiche: linee e indirizzi internazionali", Firenze, Indire, (2017)
Dario Bressan, "Dalla teoria alla pratica. L'organizzazione di una scuola Waldorf e il pensiero sociale di Rudolf Steiner", , Filadelfia Editore, (2015)
Romolo Continenza, "Architetture di Herman Hertzberger. Tutti i progetti. Dalla forma alla partecipazione", Roma, Gangemi Editore, (1988)
Tullio De Mauro, "La cultura degli italiani", Roma, Editore Laterza, (2010)
John Dewey, "Esperienza e educazione", Milano, Raffaello Cortina Editore, (2014)
Elisabetta Dubach, Eleonora Forlani, Monica Maioli, Rodolfo Pasini (a cura di), "Lo spazio che eudca. Il Centro Educativo Italo Svizzero di Rimini", Venezia, Marsilio Editori, (2012)
Carolyn Edwards, Lella Gandini e George Forman, a cura di, "I cento linguaggi dei bambini. L’approccio di Reggio Emilia all’educazione dell’infanzia", Parma, Edizioni Junior / Gruppo Spaggiari, (2017)
Massimo Ferrari (a cura di), "Di ogni ordine e grado. L'architettura della Scuola", Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, (2016)
Céléstin Freinet, "La scuola del fare", Parma, Editore: Junior / Gruppo Spaggiari, (2002)
Michael S. Gazzaniga, "L'interprete. Come il cervello decodifica il mondo", Roma, Di Renzo Editore, (2007)
Daniel Goleman, "Intelligenza Emotiva", Milano, RCS Libri, (2004)
Mario Lodi, "C'è speranza se questo accade al Vho", Torino, Editore Einaudi, (1972)
Mario Lodi, "Il paese sbagliato. Diario di un'esperienza didattica", Torino, Editore Einaudi, (1995)
Franco Lorenzoni, "I bambini pensano in grande. Cronaca di una avventura pedagogica", Palermo, Sellerio Editore, (2017)
Daniela Lucangeli, Adriana Molin, Silvana Poli, "I numeri e lo spazio. Strumenti visuospaziali per il conteggio, primi calcoli e tabelline", Trento, Edizioni Erickson, (2014)
Maurizio Maglioni, Fabio Biscaro, "La Classe Capovolta", Trento, Edizioni Erickson, (2014)
Maria Paola Maino, "A misura di bambino. Cent'anni di mobili per l'infanzia in Italia (1870-1970)", Roma, Editore Laterza, (2003)
Mariagrazia Marcarini, "Pedarchitettura. Linee storiche ed esempi attuali in Italia e in Europa", Roma, Editore Studium, (2016)
Juri Meda, "Mezzi di educazione di massa - Saggi di storia della cultura materiale tra XIX e XX secolo", Milano, Editore Franco Angeli, (2016)
Lorenzo Milani come Scuola di Barbiana, "Lettera a una professoressa", Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, (1967)
Alfonso Molina e Maria Mannino, "Educare per la vita e inclusione digitale. Strategie innovative per la scuola e la formazione degli adulti", Trento, Edizioni Erickson, (2016)
Maria Montessori, "La scoperta del bambino", 1999, Editore Garzanti, (2000)
Maria Montessori (Introduzione, revisione e note di Clara Tornar), "Dall'infanzia all'adolescenza", Milano, Editore Franco Angeli, (2009)
Maria Montessori, "L’autoeducazione nelle scuole elementari", Milano, Editore Garzanti, (2006)
Dario Moretti (Autore), Barbara Masella (Autore), A. Finocchi (a cura di), "Dizionario illustrato di design", Novara, Editore De Agostini, (2003)
Marco Orsi, "A scuola senza zaino. Il metodo del curricolo globale per una didattica innovativa", Trento, Edizioni Erickson, (2016)
Marco Orsi, "Dire bravo non serve", Milano, Editore Mondadori, (2017)
Daniela Pampaloni, "Senza Zaino, una scelta pedagogica innovativa", Firenze, Morgana Edizioni, (2008)
Rudolf Steiner, "E l'edificio divenne uomo", Milano, Editrice Antroposofia Milano, (1999)
Arno Stern, "La Traccia Naturale", Milano, Luni Editrice, (2017)
Mario Valle , "La pedagogia Montessori e le nuove tecnologie. Un'integrazione possibile?", Torino, Edizioni Il Leone Verde, (2017)
Beate Weyland, Sandy Attia, "Progettare scuole tra pedagogia e architettura", Milano, Editore Guerini Scientifica, (2015)
Beate Weyland, "Media e spazi della scuola", Brescia, Editrice La Scuola, (2013)